giovedì, maggio 03, 2007

Dimissioni.

Qualche giorno fa cadeva il mio compleanno. Non si è fatto male, ma il momento si è rivelato propizio per dare le dimissioni. Una lettera pulita, concisa. Un taglio netto ma senza lasciare malumori, quindi ho voluto usare una certa cortesia.
"Colgo l'occasione per ringraziarVi della fiducia concessami e dell'importante occasione di crescita professionale rappresentata da questi mesi di collaborazione."
All'inizio pensavo che fosse ipocrita ringraziare un'azienda dalla quale sto scappando a gambe levate. Però fermandomi a riflettere ho capito che qualche ringraziamento lo devo davvero.

Da una parte, è innegabile, sono stato praticamente abbandonato in balìa di me stesso: un progetto da completare, mezzi inadeguati, infrastrutture inadeguate, personale (il sottoscritto) inadeguato a ricoprire un ruolo che mi era sconosciuto almeno per la metà di quello che ci si aspettava da me.

L'iniziale entusiasmo, avevo finalmente messo fine al circolo vizioso degli stage, nel volgere di poche settimane si è trasformato in sconforto e voglia di mollare tutto.

Dall'altra sono contento di aver tenuto duro e, se devo trarre un bilancio, non mi sento di buttare via nulla (o quasi). Alla fine anche se il progetto che mi era stato assegnato è ancora in alto mare, ho imparato alcune cose.

Organizzare il tempo e le priorità. Un po' di faccia tosta. Scovare informazioni che nessuno sembra volerti dare. Aggirare i paletti. Un pizzico di insistenza. Capire la gente di un posto dove non sono nato. Sorridere un po' di più. Grinta quanto basta. Cucinare, perché no? Lo ho fatto tutte le sere.

Ho accumulato esperienza in una posizione che, bene o male, implica una buona dose di autonomia e responsabilità. La mia professionalità ha mosso un deciso passo avanti, il mio curriculum è cresciuto diventando appetibile per altre aziende e grazie a ciò fra pochi giorni tornerò a casa.

A proposito, c'è anche qualcosa che non mi mancherà. Ad esempio quel millepiedi bianchiccio che è appena sfrecciato alla base del muro. Scusate, il dovere mi chiama.

1 commento:

Anonimo ha detto...

In tal caso spero che ci offrirai un saggio della tua cucina quanto prima!

Ci/Mi Sei mancato!

(quella che forse adesso ha conosciuto il fratello giusto^_*)